Con Audius puoi caricare la tua musica online gratis.
È un’alternativa ad esempio di SoundCloud, Mixcloud o YouTube.
Audius offre una nuova vetrina ai musicisti, dove potranno guadagnare il 90% delle entrate percepite dalla stessa startup (questa è una promessa, per ora non se ne parla di monetizzare).
Per capire come funziona devi aver un minimo di conoscenza di blockchain e sapere come funzionano i servizi di distribuzione musicale online. Ma anche se non ne sai niente di queste temi è da provare.
Audius is a brand-new streaming platform built for all musicians, not just those signed to labels. Build a fanbase, share your works in progress, and then publish your completed tracks for all the world to hear. Create, grow, and monetize, all without the need to graduate off the platform or sign a record deal.
Con l’applicazione puoi:
Sì ma con riserva. Come qualsiasi nuova applicazione è impossibile capire come si svilupperà e soprattutto se sarà capita e usata dai musicisti.
Ho visto molte applicazioni, basate su blockchain, che hanno chiuso i battenti.
Spesso quello che succede in questi casi è che la tecnologia è troppo avanti rispetto al pubblico di riferimento, in questo caso i musicisti.
Quindi. Se non ti fai problemi a sperimentare e sei consapevole che la piattaforma può chiudere da un giorno all’altro vai, usala e fammi sapere cosa ne pensi.
Il catalogo di Audius non sarà ospitato da un server centralizzato bensì gestito dai nodi di una blockchain basata su protocollo open source così da garantire che i metadati associati ai file rimangano sempre al sicuro, verificabili e non modificabili. Tutto da dimostrare il successo dell’iniziativa, sia considerando gli altri protagonisti del settore già affermati sia tenendo a mente le difficoltà incontrate lungo il suo percorso da una piattaforma come SoundCloud che, per caratteristiche e business model, sembra essere quella più simile a quanto proposto da Audius.
Continua a leggere qui: Audius: streaming musicale in salsa blockchain, 25 settembre 2019.
Le canzoni caricate sulla piattaforma non saranno infatti immagazzinate su un server centralizzato ma saranno suddivise su un grande numero di “nodi” presenti nella rete. In questo modo le label non potranno intimare un takedown ad Audius ma dovranno trovare un accordo direttamente con i singoli utenti. Audius offre la possibilità di trovare un accordo economico in sostituzione all’eliminazione del file audio: se, ad esempio, all’interno di un mixato di dieci tracce è presente una canzone di Calvin Harris per cui Sony reclama un “copyright infringement”, l’artista in questione avrà la possibilità di destinare 1/10 delle revenue provenienti dall’ascolto di quel mix all’etichetta discografica. Sulla carta, un modo intelligente di sbrogliare la questione. Nella realtà ancora non sappiamo se potrà davvero funzionare e come reagiranno le etichette.
Continua a leggere qui: Michele Anesi, Audius, il rivale di SoundCloud con blockchain e zero takedown, 2 ottobre 2019.
audius.co/signup
SI
English.
2019
instagram.com/audiusmusic
https://twitter.com/AudiusProject
discordapp.com/invite/yNUg2e2
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