Music Promoter di Fabrizio Pucci
Difficile scegliere tra un sito web e un social. Sono due cose molto diverse, che hanno obiettivi diversi e che sono ugualmente fondamentali.
Il sito web è la “casa” della band, il luogo nel quale è possibile comunicare in modo ufficiale notizie, informazioni, nuove uscite, ecc. È il posto dove, magari, vendere il proprio disco, integrando nel sito le funzionalità e-commerce. È la piattaforma giusta per far iscrivere i fan alla newsletter.
I social sono altrettanto importanti per motivi diversi. Sono utilissimi per ridurre la distanza tra la band e il pubblico in quanto permettono una comunicazione più diretta, veloce, semplice, informale. Sono il posto giusto per condividere fotografie, idee, spunti di riflessione; sono lo spazio dove chiedere consiglio al pubblico su qualcosa (titolo del nuovo album, titolo di una canzone, scaletta dei pezzi da suonare live, ecc.) coinvolgendolo nei processi decisionali della band. Per esempio, si possono condividere con la funzione live di Facebook anche momenti intimi della vita di una band, come le prove. Coinvolgere il pubblico con contenuti interessanti e di valore è infatti un fattore fondamentale per il successo di questo tipo di attività.
Ormai da tempo la presenza in rete si basa su un mix di strumenti, piattaforme e attività, piuttosto che sul sito o sui canali in quanto tali. Serve ancora il sito? Io dico di si, ma il senso di questo strumento è, ogni giorno di più, quello di rappresentare un hub, un nucleo attorno al quale viene costruita una presenza che passa attraverso tutti i canali, i mezzi e gli strumenti della rete. Il web ci consente di perseguire un obiettivo che fino a pochi anni fa era riservato a pochissimi: l’ubiquità.
In rete possiamo essere ovunque e, soprattutto, possiamo declinare e calibrare la nostra presenza sui diversi strumenti e mezzi in funzione delle loro caratteristiche, del loro target e delle loro peculiarità. Avere un sito ha poco senso, se esso non è una sorta di catalizzatore e di calamita che attiviamo sui canali della rete, senza i quali esso perde efficacia e parte del senso.
Tornando alla domanda, i vantaggi di avere un sito proprio sono davvero infiniti, se abbiamo carta bianca per gestirlo e per veicolarci tutte le informazioni che ci riguardano. Il solo contro riguarda la questione del posizionamento sui motori di ricerca, non semplice da perseguire e in grado di fare la differenza tra uno strumento che funziona e uno che non serve a niente. Anche a questo giovano i social, che veicolano traffico verso il sito e aiutano le persone a trovarci, anche quando il sito non funziona benissimo.
Il sito è la tua presenza stabile, la tua “tana base”, quella che i motori di ricerca troveranno sempre, che puoi linkare, su cui puoi raccogliere iscrizioni alla newsletter. Secondo me non se ne può fare senza, anche se uno sa che non è quello il luogo dove incontrerà più spesso i suoi fan.
I social sono la conversazione quotidiana, e non se ne può fare a meno. Facebook, in particolare, se usato in modo intelligente – con video, dirette, rispondendo ai messaggi, chiedendo ai fan di lasciare recensioni, e usando in modo smart l’advertising – li supera tutti.
Se suoni, un canale YouTube lo devi avere, e anche curarlo come si deve. YouTube non è né un sito né un social, o meglio è tutti e due, e serve a farsi trovare, ascoltare, condividere.
Certo, curare sito, pagina Facebook e canale YouTube vuol dire metterci del tempo e anche studiare per farlo bene; investire in qualche libro o in qualche giornata di corso però può aiutare tanto, sia a fare da sé sia ad affidare il lavoro a qualcun altro.
Vuoi più bene alla mamma o al papà? La mamma allatta il neonato nella prima fase della crescita, ragion per cui il punto di partenza è e resta il sito web, a cui vanno affiancati tanti profili social quanto è attiva e sviluppata la promozione dell’artista.
Il sito web è proprio e completamente personalizzabile, oltre a essere un investimento sul lungo termine. Il social web è la piazza dove incontrare i fan, per coinvolgerli e portarli nei negozi e al concerto (e sul sito).
Per una band è più importante avere una buona presenza sui social, anche se il sito web rimane un punto di riferimento per scaricare materiali utili o per pubblicare contenuti che non vuoi mettere altrove.
Dipende da qual è l’obiettivo. Se parliamo di marketing, promozione e visibilità su Internet, secondo me la cosa importante è usare un mezzo che aiuti a creare relazioni con i propri fan rapidamente. Un mezzo che ti aiuti a poter ascoltare le loro richieste, critiche, consigli e suggerimenti e a poter dialogare con loro. Per alcuni può essere un blog, per altri una pagina Facebook, per altri ancora un canale Youtube.
Come in tutte le strategie digitali non esiste un o/o che funzioni per tutti. Dipende da che cosa usano le persone che il musicista o la band vogliono raggiungere. Mia figlia di 10 anni scopre e ascolta musica su YouTube, andare a cercare il sito del musicista del momento non le passa nemmeno per la testa. Per me è diverso, spesso parto da una ricerca su Google o da un brano condiviso da un amico su Facebook.
Dal mio punto di vista avere un sito web sia essere presenti e attivi sui social network sono fattori indispensabili, che non possono prescindere l’uno dall’altro e non sono intercambiabili. Credo inoltre che i pro siano di gran lunga superiori ai contro, soprattutto in termini di visibilità e rapporto con il pubblico.
Oggi non essere online equivale quasi a non esistere, quindi il problema se essere presenti o meno in rete dal mio punto di vista non si pone neppure.
Direi avere entrambi.
Il sito web è casa tua, ci fai quello che vuoi, i social NO. Sono però fondamentali perché creano hype, popolarità e sono un’ottima sorgente di traffico. L’obiettivo dovrebbe essere quello di strappare gli utenti dai social per portarli sulle proprie pagine, e giocarsi la partita migliore: vendita di biglietti, relazioni professionali, download dei brani…