Industria Musicale
Cos’è l’industria musicale?
Come si produce una canzone di successo?
Quali sono i meccanismi che determinano l’ascesa di una star della musica pop, e quali invece possono far fallire un progetto discografico?
Chi sono e come lavorano i “narratori occulti”, i professionisti dell’industria delle note che costruiscono l’immagine e la storia di un cantante, fino a spingerci a comprare i suoi dischi e andare ai suoi concerti?
Il volume analizza l’industria musicale nelle sue strutture: un sistema di attori professionali e di routine produttive il cui obiettivo è la realizzazione del prodotto musicale, dalla sua incisione in studio alla sua vendita su supporti fonografici, alla sua performance in concerto, alla sua diffusione sui media.
Sorgente: L’industria musicale di Gianni Sibilla
L’industria Musicale
L’industria musicale è costituita da chi opera nella produzione e diffusione della musica:
- Musicisti
- Case di produzione discografica
- Portali di download e streaming musicale e video
- Radio, TV, Riviste
- Produttori di strumenti musicali
- I servizi online per promuovere musica
- Le organizzazioni a tutela dei diritti d’autore
- Concerti e festival
- …
La fetta più grande della mercato musicale è preso dalle major, ossia dalle etichette maggiori. Negli anni settanta erano 7 aziende (CBS, Capitol, Mca, PolyGram, Rca, A&M, Warner) e controllavano il 90% del mercato, a discapito delle aziende più piccole o locali.
Secondo il rapporto IFPI del 2005 le case discografiche principali hanno una quota mercato, a livello mondiale, pari al 71,7%. Un tempo note come Big Five, a seguito della fusione tra Sony Music e Bertelsmann Music Group le “major” sono diventate Big Four, e poi dal novembre 2011 Big Three a seguito dell’assorbimento di EMI da parte di Sony e Universal:
– Universal Music Group (quota mercato del 25,5%), che include Interscope-Geffen-A&M, Decca, Deutsche Grammophon, Interscope, Island, Def Jam, Mercury, Motown, Philips Records, PolyGram ed altre.
– Sony Music (quota mercato del 21,5%), che include RCA Records, Columbia, Epic, Jive, BMG, Syco Entertainment ed altre.
– Warner Music Group (anche detta WEA) (quota mercato dell’11,3%), che include Atlantic, Elektra, Sire, Reprise Records, Rhino ed altre.
– EMI (aveva un quota mercato del 13,4%), ed includeva etichette come Blue Note, Capitol, Chrysalis, Parlophone, Virgin ed altre.
Continua a leggere qui: https://it.wikipedia.org/wiki/Etichetta_discografica#Le_major
Le etichette indipendenti e le aziende che partecipano all’industria musicale in Italia sono, nella maggior parte dei casi, rappresentate dalla FIMI.
FIMI (Federazione Industria Musicale Italiana) nasce nel 1992, è socio fondatore di Confindustria Cultura Italia e membro IFPI (Federazione Industria Fonografica Internazionale), rappresenta le maggiori imprese produttrici e distributrici del settore discografico per un totale di oltre 2.500 marchi tra i più famosi del mondo.
Il sito della FIMI: www.fimi.it
Per Saperne Di Più Sull’industria Musicale
- L’industria musicale, il mercato e la distruzione creativa di Flaminio de Castelmur
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