I veri protagonisti di questi ultimi anni che hanno ucciso anche i padri dell’indie rock tradizionale della meta’ degli Anni Novanta sono quella manciata di ragazzi che con quattro soldi ma con tantissime idee sono stati capaci di ribaltare il tavolo della musica in mano da troppo tempo agli stessi croupier, che ora si trovano spiazzati. E se si guarda alle classifiche, agli streaming, ai live oggi è proprio così: Lo Stato Sociale, Calcutta, Ghali, Coez e Sferaebbasta sono solo alcuni dei nomi che stanno rovesciando il tavolo e innovando totalmente i nomi e i generi in vetta alle classifiche musicali.
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La Musica in mano ai Giovani: la Rivoluzione (musicale) è Fatta?, 12 marzo 2018.
I protagonisti del mercato musicale ormai da anni sono i musicisti indipendenti.
Le band che, con idee originali, sono riuscite a creare un loro seguito e hanno avuto la capacità di ascoltare i propri fan. C’è ancora chi scimmiotta e rincorre sistemi ormai alla deriva della vecchia industria musicale ma la realtà è che giorno dopo giorno la vecchia industria musicale crolla. E crolla a favore di piccole realtà musicali che, con fantasia, promuovono la loro musica da soli.
Il sistema delle grandi case discografiche e della distribuzione al dettaglio, assurto a una dimensione titanica grazie alla macchina sforna-hit rappresentata dalla radio, si è ritrovato con un business model dipendente dai dischi di platino – e oggi non ce ne sono a sufficienza. Stiamo assistendo alla fine di un’epoca. Chiunque sia munito delle candide cuffiette sta ascoltando l’equivalente di una personale stazione radiofonica, ma priva di interruzioni pubblicitarie. La cultura oggi non consiste più nel seguire la folla fino alla vetta delle classifiche, ma nel trovare un proprio stile ed esplorare territori lontani dal mainstream, come musiche di autori relativamente sconosciuti o classici dei tempi passati.
Citazione da: Chris Anderson, La coda lunga, 2016.
La direzione non è più piacere a tutti ad ogni costo. La nuova direzione è crearsi un proprio stile, un seguito di fan che possa sostenere la tua musica; che possa fare un percorso insieme al tuo progetto artistico e che si possa riconoscere in quello che fai.
Siamo in un periodo storico in cui, se la vuoi spuntare come artista, devi prendere seriamente in considerazione la tua capacità di saper ascoltare. Scendere dal palco, diventare portavoce di una comunità, essere in grado di dare risposta e forma ai valori di chi ti segue.
Le band oggi si differenziano grazie ai valori che rappresentano.
L’arte non è graziosa.
L’arte non è dipingere.
L’arte non è qualcosa che si appende alle pareti.
L’arte è ciò che facciamo quando siamo davvero vivi.
Se avete già deciso che non siete degli artisti, varrebbe la pena riflettere su questa decisione e su cosa potrebbe farvi cambiare idea.
Se dite di non avere alcun talento (in nessun campo!), vi state tirando indietro.
L’arte potrebbe spaventarvi.
L’arte potrebbe rovinarvi.
Ma l’arte è ciò che siamo, ciò che facciamo e ciò di cui abbiamo bisogno.
Un artista è qualcuno che usa coraggio, intuizione, creatività e sfacciataggine per sfidare lo status quo. E un artista prende tutto sul personale (proprio tutto: il prodotto, il processo che l’ha creato e le reazioni delle persone con cui cerca di entrare in contatto).
L’arte non è un risultato ma un viaggio. La sfida che il nostro tempo ci pone è trovare un viaggio che sia degno del nostro cuore e della nostra anima.
Citazione da: Seth Godin, Quel pollo di Icaro, 2014.
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