Vuoi sapere come promuovere la tua musica su Spotify?
Da anni ricevo le domande dei musicisti che vogliono migliorare la loro presenza online. Una delle richieste più frequenti è:
Fabrizio ma come posso promuovere la mia musica su Spotify?
Per rispondere a questa domanda ho raccolto il materiale che puoi leggere in questo articolo. Non è una “guida definitiva” e sarò felice se vorrai contattarmi e scrivermi dei suggerimenti su come migliorarla.
Perché Spotify È Così Importante Per La Tua Musica?
Come Posso Promuovere La Mia Musica Su Spotify?
Istruzioni Per Playlist Collaborativa
Altri Suggerimenti Sulle Playlist Di Spotify
Siti Web Che Mettono La Tua Musica In Playlist
Come Posso Avere Il Controllo Del Mio Profilo Di Spotify?
Spotify E Il Tuo Merchandising
Usa La Libreria Spotify Per Aiutare La Tua Band
Stoccolma 2006 Nasceva Spotify. Oggi a 180 milioni di utenti attivi[1], un bacino dove devi essere presente per:
Chi si iscrive su Spotify è un appassionato di musica.
Se (ad esempio) su YouTube, la tua musica deve trovare spazio fra una varietà di video e canali infiniti (che vanno dai film, ai programmi televisivi, ai video di formazione, ai video virali dei gattini), chi utilizza Spotify lo fa solo per ascoltare musica e trovare nuova musica.
Spotify offre ai musicisti indipendenti una piattaforma dove poter essere conosciuti da un pubblico che spesso è disposto a pagare l’abbonamento: gli utenti abbonati su Spotify sono 83 milioni[2].
Quindi su Spotify oltre a trovare appassionati di musica, troverai un pubblico disposto a pagare per ascoltare.
Il pubblico (raro) che dà valore alla musica e che desidera dare un compenso ai musicisti.
Posso sbagliarmi ma fra le caratteristiche su cui si basa la fortuna di Spotify, e che dovresti tenere in considerazione, c’è il suo pubblico: appassionato e interessato a scoprire nuova musica.
Di recente ho ricevuto diverse email di musicisti che mi chiedono:
Come posso promuovere la mia musica su Spotify?
La prima cosa che devi sapere, per sviluppare una tua strategia di promozione musicale su Spotify, è che la maggior parte degli iscritti alla piattaforma ascolta la musica attraverso le playlist.
La playlist (letteralmente “elenco di riproduzione”, in inglese) è una lista di canzoni, immagini o video, utilizzata su personal computer e lettore multimediale portatili per la gestione più rapida dei brani in esecuzione e la loro sequenza.[3]
Su Spotify le playlist sono delle raccolte, delle selezioni curate di brani. Puoi crearle da solo, puoi condividerle, puoi ascoltare quelle create da altri utenti, musicisti e fan.
Oltre alle playlist degli iscritti alla piattaforma, Spotify crea, attraverso i suoi algoritmi, numerose playlist che rispecchiano i tuoi gusti.
Spotify associa le tue abitudine di ascolto a quelle di utenti simili e sforna playlist pensate per te.
(…) Discover Weekly e Release Radar, sono basate sulle tue abitudini di ascolto (cosa ti piace, condividi, salvi e persino cosa salti) e su quelle delle persone con gusti simili.
Puoi trovarle in Sfoglia, sotto Scopri. Spesso si trovano anche in primo piano sulla homepage dell’app Spotify per dispositivi mobili e sul lettore Web.[4]
Prima di Spotify, e più in generale dei servizi di streaming musicale, ascoltavamo l’album di un’artista dall’inizio alla fine.
Ora il nostro modo di ascoltare musica è cambiato: siamo in discoteca e un DJ decide per noi cosa ascoltare. La norma è passare da una canzone all’altra, da un brano all’altro, da un musicista all’altro, da un cantante all’altro.
Le playlist hanno modificato le nostre abitudini di ascolto e con una “spintarella” ci fanno scoprire nuovi musicisti e cantanti.
Se prima c’erano i negozi fisici che vendevano CD (vinili, cassette, VHS) dove un commesso ci consigliava quale musica ascoltare; ora abbiamo i compositori, i musicisti, i cantanti e i DJ “in carne e ossa” che ci offrono le loro playlist con la loro musica preferita.
Gli appassionati di musica scelgono un musicista, oltre che per le sue produzioni, anche per la sua conoscenza in un genere musicale, perché è riconosciuto un esperto di quel genere musicale.
Il nostro musicista preferito, giornalista musicale, musicologo, semplifica la nostra scelta fra un panorama musicale che ogni giorno cresce ed è sempre più vasto.
Se prima le recensioni degli album nelle riviste musicali o nei giornali avevano un ruolo fondamentale nella promozione dello stesso, ora la promozione musicale passa (anche) dalle playlist.
I musicisti più attenti, oltre a produrre musica, selezionano la musica di altri e la mettono a disposizione per i loro fan: offrono un palcoscenico alle band che ritengono meritevoli dell’attenzione dei propri fan.
Come un bibliotecario ti aiuta nel selezionare, con la sua esperienza, i libri migliori della biblioteca per una ricerca, così ora un musicista seleziona per te quello che ritiene degno di nota, la musica che dovresti ascoltare.
La selezione musicale che in origine era in mano alle case discografiche e poi ai giornalisti ora è in mano diretta ai musicisti.
Guarda ad esempio Dario e Ivan, sulla loro pagina Facebook CodiceEgo, selezionano musica pubblicando una volta al mese una playlist su Spotify dove raccolgono il meglio della musica che ascoltano.
Il pubblicare playlist ti offre la possibilità di imparare e di trovare nuovi spunti per la produzione della tua musica.
Ascoltare, selezionare e poi pubblicare migliora il tuo livello di attenzione è un esercizio utile per coltivare le tue conoscenze e competenze musicali. Considera poi che le abitudini di ascolto su Spotify, basate sulle playlist, hanno aumentato la possibilità di conoscere nuovi musicisti.
Chi usa Spotify ascolta più musicisti, più musica e avrà la possibilità di conoscere più band[5].
Gli utenti cercano e ascoltano nuovi musicisti attraverso le playlist.
Quindi se vuoi sfruttare Spotify per far conoscere la tua musica dovrai promuovere la tua musica attraverso le playlist.
Le playlist personalizzano l’esperienza degli utenti di Spotify e rispondono alle loro esigenze. C’è chi segue e ascolta una playlist per avere musica adatta alla sua ginnastica in palestra, chi per avere la musica giusta durante un aperitivo o una festa di capodanno, chi per lavorare, chi per studiare, chi per correre… Gli esempi sono tanti; capire questo meccanismo ti darà la possibilità di creare le tue playlist con basi solide.
Qui trovi un elenco delle playlist più ascoltate su Spotify nel 2018:
Sono solo un esempio da cui puoi prendere spunto per creare le tue.
Più riuscirai a scavare nell’esigenza di un pubblico più la tua playlist avrà senso di esistere.
La cosa più veloce che puoi fare, per promuovere la tua musica su Spotify, è cercare e trovare dei creatori di playlist che possano apprezzare la tua musica. Contattali.
Più la playlist si adatta al genere della tua band più sarà facile che il curatore sia interessato alla tua musica.
Quando avrai selezionato le playlist adatte trova il modo di contattare i creatori delle playlist.
Le playlist stanno facendo capolino anche nelle riviste musicali italiane quindi un obiettivo che ti puoi porre è quello di contattare le riviste musicali per essere inserito nelle loro playlist. Se invece la rivista musicale non ha ancora una playlist su Spotify puoi proporti per crearla e curarla tu.
Il modo più semplice è cercare i nomi dei curatori delle playlist sulle piattaforme di social media come:
La maggior parte delle volte i curatori usano la stessa foto che hanno su Spotify. Una volta che hai trovato i loro profili sui social, scrivigli.
Tieni ben presente la forza dei messaggi diretti.
I messaggi diretti ai curatori di playlist, come a chiunque riceva un messaggio da uno sconosciuto, hanno particolare valore quando la persona a cui scrivi capisce che stai seguendo e apprezzi davvero la sua selezione. Insomma contatta le persone che già segui o dopo che le segui da un po’ e apprezzi davvero quello che fanno.
Quando accumulerai esperienza, nel capire quali sono le playlist e i curatori di successo, crea anche tu le tue playlist.
Sempre più spesso succede che venga chiesto ad un musicista di creare una playlist.
In Italia, un esempio interessante in questo senso è la playlist di Edoardo D’Erme pseudonimo di Calcutta. Calcutta per 5000 euro ha creato una playlist su Spotify per il capodanno di Bologna:
La novità del “Capodanno Diffuso” bolognese è la presenza di Calcutta nel cast. Non in concerto, non in dj-set, ma con una playlist a firma del cantautore laziale che a Bologna vive da qualche anno. Calcutta selezionerà alcune canzoni (…) che verranno riprodotte dagli altoparlanti della T pedonale e di piazza Maggiore dalle 23,30 alle 00,30. Cachet richiesto dall’artista per l’operazione 5000 euro, “comprensivi anche della promozione del Capodanno bolognese sui suoi canali social”.[6]
Un altro esempio di playlist a richiesta è quella di Max Richter, compositore, pianista e produttore, ha curato la playlist Peaceful Music (questa volta su Apple Music e non su Spotify).
La playlist è stata creata in collaborazione tra Universal Music e Apple Music, per aiutare le persone a trovare “un posto utile dove riposare”.[7]
Un altro esempio da cui puoi trarre ispirazione è quello di un famoso compositore Ryuichi Sakamoto che, cliente di un ristorante giapponese vegan di Manhattan:
…ha comunicato al cuoco del locale il fastidio di dover ascoltare pessima musica di sottofondo durante il pasto. Il problema non era tanto il volume alto, quanto la selezione a suo avviso scriteriata. L’artista si è quindi proposto di curarla lui stesso, gratuitamente, pur di sentirsi a suo agio. Accolta la richiesta, il maestro ha creato una playlist per il ristorante, e da quel momento ne è diventata la colonna sonora.[8]
Questo è un ottimo esempio di come, una volta creata una tua playlist, puoi promuovere la tua musica in giro per i locali della tua città.
Proponiti come curatore delle playlist di un locale e mettici dentro i tuoi brani migliori.
In genere i proprietari dei locali scelgono playlist a caso su YouTube o Spotify, offrirsi gratuitamente ti dà la possibilità di far conoscere la tua musica al proprietario e a chi frequenta il locale.
A proposito della musica diffusa:
Quando un negozio, ristorante o luogo pubblico trasmette della musica, è necessario rispettare regole di copyright diverse da quelle che governano l’uso personale di piattaforme come Spotify e Apple Music. (…) solo il 17% di questi esercizi commerciali sarebbe in regola, mentre il restante 83% continua a utilizzare musica illegalmente – e, soprattutto, la maggior parte degli imprenditori è convinta di poter utilizzare il suo account privato per trasmettere musica di sottofondo negli esercizi commerciali.[9]
Ragionare per “playlist” ti permette di sviluppare una strategia di promozione che può allargare i tuoi orizzonti.
Esempio. Puoi fare una playlist che raccoglie i migliori brani dei musicisti che hanno suonato in un locale. Puoi creare una playlist con la migliore musica delle band emergenti della tua città, provincia, regione.
Esempio. Puoi anche produrre dei brani per entrare in specifiche playlist. Se ad esempio faccio rock alternativo potrei creare delle tracce senza testi per entrare in playlist che si occupano di musica strumentale (pensa agli Arcade Fire che hanno composto la colonna sonora del film Lei). Sono tante le band che sono contattate per comporre colonne sonore, inizia a pensare anche in quest’ottica.
Coverify coverify.now.sh ti fa creare una cover per la tua playlist su Spotify, con immagini e testi.
Fai partecipare i tuoi fan alla creazione di una playlist.
Ogni giorno nascono e crescono nuove connessioni fra le persone. Sono queste connessioni/relazioni che fanno la differenza se vuoi crearti un seguito di fan.
Uno dei tuoi impegni, per promuovere la tua musica online, dovrebbe andare proprio nella direzione di creare collaborazioni. La playlist collaborativa è uno dei tanti strumenti che puoi usare per andare in questa direzione.
Invita i tuoi fan più fedeli e affini ai tuoi valori e gusti musicali a collaborare alle tue playlist.
Imposta la tua playlist su collaborativa e i tuoi fan potranno aggiungere, eliminare e riordinare i brani. Farti conoscere nuova musica, band e musicisti affini alla tua musica.
Potrai capire a chi ti associano i tuoi fan, quali musicisti percepiscono vicino a te.
L’icona
Non è possibile rendere una playlist collaborativa su Spotify Web.
Puoi ad esempio coinvolgere i tuoi fan creando una playlist che ascolterai durante gli spostamenti tra un concerto e l’altro chiedendogli di aggiungere i brani che secondo loro dovresti ascoltare.
Puoi ad esempio creare una playlist che farai partire prima dei tuoi concerti chiedendo lo stesso ai tuoi fan di collaborare nella creazione della playlist.
Volendo potresti creare anche una sorta di votazione sui brani che non dovrebbero mancare sulla tua playlist di Spotify lanciando un sondaggio con degli strumenti come:
Nel podcast di CDBaby, in due puntate, hanno trattato il tema della playlist su Spotify.
Credo che le due trasmissioni possano aiutarti. Offrono consigli in particolare su come rintracciare i curatori.
I link ai due episodi:
Ero in dubbio se inserire questa sezione nella guida.
Di fatto molti musicisti mi chiedono proprio se esistono servizi per inserire la propria musica all’interno delle playlist. Io ho molti dubbi sull’utilità di questi servizi ma comunque fanno parte della galassia Spotify e quindi eccoli:
Il mio consiglio resta di evitare di pagare per inserire un tuo brano in una playlist o comunque informati bene prima di pagare su che cosa otterrai dal servizio specifico.
Devi iscriverti a Spotify per gli artisti.
Con Spotify per Artists puoi prendere il controllo del tuo profilo modificare la tua biografia, aggiungere immagini e raccogliere statistiche su chi ascolta la tua musica.
Dopo esserti iscritto a Spotify per Artists richiedi la verifica (hai notato quella spunta blu vicino al nome di molte band?).
Qui trovi domande e risposte per essere verificato: https://artists.spotify.com/faq/verification
Una volta verificato potrai creare una pagina INFORMAZIONI dove aggiungere la tua biografia con la possibilità di inserire link ad altri musicisti o alla tua etichetta discografica (le scritte bianche che vedi nell’immagine qui sotto sono link, i link possono portare solo a pagine all’interno della piattaforma Spotify).
Su INFORMAZIONI puoi inoltre inserire i tuoi link a Instagram, Twitter, Facebook e alla tua pagina di Wikipedia (compariranno sulla colonna di destra). Sempre sulla stessa pagina potrai caricare anche una galleria delle tue immagini preferite.
Un’altra sezione che puoi gestire è quella che riguarda i CONCERTI dove mettere le date delle tue prossime uscite. Aggiungi i tuoi concert su Spotify utilizzando SongKick. Le date del tuoi concerti compariranno automaticamente su Spotify nella sezione CONCERTI del profilo del tuo profilo.
Spotify manderà una notifica alle persone che seguono la tua pagina quando aggiungerai concerti a questa pagina.
Qui trovi una serie di video per ottenere il massimo da Spotify: https://artists.spotify.com/videos/the-game-plan
Su Spotify puoi vendere il tuo merchandising attraverso MerchBar un servizio che ti permette di collegare il tuo profilo di Spotify e vendere il merchandising fisico. Potrai vendere così magliette, CD, e tutto quello che vuoi dal tuo profilo Spotify.
Leggi l’articolo di HypeBot a riguardo: Spotify Adds Merch Sales Via Merchbar. Potrai vendere il tuo merchandising senza che i tuoi fan escano dall’applicazione di Spotify dove stanno ascoltando la tua musica. Così potrai vendere ai tuoi fan appena hanno voglia di acquistare senza doverli mandare sul tuo sito web o su un’altra applicazione.
Fabio Casciabanca, Chi è Daniel Ek il papà di Spotify e come è nata l’app di streaming legale, 3 aprile 2018.
MEI, Come Entrare In Spotify Con La Tua Musica, 31 luglio 2018.
Daniel Sanchez, Spotify for Artists Will Charge for Certain Services, Daniel Ek Says, 6 novembre 2018.
Fabrizio Pucci, 5 Consigli per Promuovere la tua Musica su Spotify, 14 febbraio 2018.
Vincenzo Cosenza, Come Funziona L’algoritmo Di Spotify, 18 novembre 2020.
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Amy X. Wang, L’industria discografica perde $2,65 miliardi all’anno per la musica di sottofondo, 16 ottobre 2018. ↑
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