Il Music Consumer Insight Report 2018 pubblicato da IFPI (Federazione internazionale dell’Industria Fonografica) è un’analisi del mercato musicale. Ti permette di conoscere le nuove direzioni dell’industria musicale.
A spingere la crescita del settore musicale sono i servizi riconducibili allo streaming, fondamentali per il marketing di musicisti, etichette e major.
Studio sulle abitudini di ascolto della musica.
Nello studio sono state prese in esame le abitudini musicali di 1.000-2.000 utenti, con età compresa tra 16 e 64 anni per ognuno dei 20 paesi in cui si registra la maggior fruizione dei contenuti.
L’86% ascolta album, brani e playlist in streaming.
La fortuna di Spotify si fonda su un pubblico giovane. Il 57% di coloro che rientra nella fascia 16-24 anni sottoscrive un abbonamento premium.
In media ognuno ascolta musica 2,5 ore al giorno, l’auto è il luogo prediletto. I contenuti locali dominano le classifiche di ogni nazione.
Il 38% degli intervistati ammette di essersi affidato a circuiti e metodi illegali per il download dei brani.
Tra i servizi on-demand, YouTube domina i consumi con il 47% del tempo passato sulla piattaforma.
Le parole di Frances Moore, CEO della International Federation of the Phonographic Industry.
Quest’anno il Music Consumer Insight Report svela come la musica registrata sia parte integrante della vita dei fan in tutto il mondo: continua a essere fruita attraverso formati, generi e tecnologie differenti, diventando sempre più accessibile.
In Italia si ascoltano produzioni locali (57,5%). Vanno forte il pop (60,3%), il rock (59,3%) e la musica dei cantautori (49,8%).
Tra i più giovani, dai 16 ai 24 anni, è in forte crescita l’interesse verso hip-hop, rap e trap (51,4%).
Il 59% dei nostri connazionali è solito affidarsi a piattaforme video (49% YouTube e 10% altri servizi), mentre il 17% sceglie alternative audio a pagamento e il 24% le formule di ascolto gratuito spesso supportate dalla riproduzione di inserzioni pubblicitarie.
Il report sottolinea in ogni caso l’esigenza di continuare a far fronte al fenomeno della pirateria, che nell’ultimo periodo è tornato a farsi sentire in modo importante per quanto concerne l’ambito dello streaming video. L’attenzione è riposta inoltre sulla distribuzione dei ricavi provenienti dai servizi di user upload (come YouTube).
Prosegue Frances Moore.
… il report analizza anche le sfide che il comparto musicale continua ad affrontare, sia nell’evoluzione della violazione del copyright, sia nel mancato raggiungimento di un’equa remunerazione da parte di alcuni servizi di user-upload. I politici di tutto il mondo hanno esaminato attentamente queste problematiche e stanno agendo per affrontarle.
Non si fa riferimento allo stato del supporto fisico. In particolare a quello del vinile, un formato fino a poco tempo fa ritenuto di nicchia e invece tornato in auge negli ultimi anni grazie alla passione degli audiofili e alla scelta di stampare su 33 giri i nuovi lavori da parte di artisti dal calibro internazionale.
Continua a leggere qui: IFPI releases 2018 music consumer insight report, 9 ottobre 2018.
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